Nonno-bugiardo-Cover-web-600×900
“Il nonno bugiardo”, Alki Zei, traduzione di Tiziana Cavasino, illustrazioni di Andrea Antinori, Camelozampa, 2018 #recensioni #narrativa #middlegrade #autorieuropei C’è una sottile ironia che attraversa tutto il libro e che me l’ha reso immediatamente amato e mi ha spinto a leggerlo più volte. Sarà anche perché il nonno è un ex attore, sarà anche la Grecia e la Francia che amo particolarmente, ma questo libro mi piace moltissimo. Andonis ha dieci anni, due genitori che lavorano e un nonno che, saltuariamente, si prende cura di lui. Il nonno, per giustificare i suoi ritardi, racconta incredibili accadimenti che gli sarebbero successi; talmente incredibili che Andonis stenta a credergli! “Nonno bugiardo” pensa Andonis. Eppure spesso il telegiornale riporta proprio i fatti raccontati dal nonno, anche se non proprio uguali. “Eh, le telecamere non riprendono tutto!” racconta il nonno bugiardo. Attraverso gli occhi di un bambino di dieci anni il romanzo affronta temi come l’impegno civile, la lotta per la democrazia, l’accoglienza e il razzismo. Lo sguardo disincantato di Andonis sul nonno e sulla sua vita ci permette di entrare con leggerezza in uno spaccato della storia della Grecia e dell’Europa tra la metà degli anni Sessanta e la metà degli anni Settanta. Andonis fa mille domande a questo buffo nonno, ex attore di teatro esiliato, sulla dittatura in Grecia, sul Maggio francese e su tutte le strane persone che il nonno frequenta. Tante domande e molti misteri. Troppi misteri! E poi chi è questa Margot di cui ogni tanto parla il nonno? E la nonna che fine ha fatto? Perché nessuno ne parla mai? Poetico, disincantato e ironico, adatto dai nove anni, buoni lettori. Carla Colussi