Per Zeb si avvicina il momento di andare al campo estivo con i suoi compagni di classe. Sarà la prima volta che dormirà fuori casa, senza la sua mamma e il suo papà.
Quando la piccola zebra nota il suo nome sul pigiama, che la mamma ha cucito perché non si confonda con quello degli altri, un’ombra di tristezza l’assale. Di colpo, non ha più voglia di partire.
Come farà ad addormentarsi sereno senza i loro baci della buonanotte? E come farà a risvegliarsi contento senza i loro baci del buongiorno?
Ma i (bravi) genitori sembra proprio che sappiano leggere nella mente dei loro figli. Mamma zebra e papà zebra hanno in serbo per lui una sorpresa: una scorta di baci trasportabile!
Sapete cos’è? Di certo non una semplice scatola di cioccolatini a forma di baci. La loro idea è molto più personale e molto più efficace. Zeb scopre di che si tratta osservandoli dalla porta socchiusa del salone: la mamma si passa il rossetto sulle labbra, il papà ritaglia tanti foglietti di carta bianchi, poi ne solleva uno e lo posiziona proprio fra le loro bocche. SMACK! Ecco due baci in un colpo solo! Da una parte quello della mamma, che si riconosce dal rossetto, e dall’altro quello del papà, invisibile eppure anch’esso presente.
L’operazione SMACK! si ripete per tante volte quanti sono i foglietti preparati e ripiegati con cura, e poi tutti vengono dolcemente riposti in una scatolina di latta rossa. Ora Zeb avrà tutti i baci della buonanotte e del buongiorno di cui ha bisogno. “E anche qualcuno in più“, assicura la mamma. Potrebbe sempre accadere che qualche altra piccola zebra possa sentire la mancanza dei suoi genitori.
Michel Grey, trad. Federica Rocca, ZEB e la scorta di baci, Babalibri, 2008