Una splendida estate

Plic! ‘ Plic! ‘‘ Ploc! ‘‘‘ Crash! ‘‘‘‘ Boom! ‘‘‘‘‘ Piove…

Written by Marina Petruzio



Beatrice Alemagna, La gigantesca piccola cosa, Donzelli editore, 2011

Beatrice Alemagna, La gigantesca piccola cosa, Donzelli editore, 2011

“Qualcuno l’ha attraversata in mezzo alla pioggia, un minuto o due, a dire tanto. Quel minuto gli è bastato.”

È la felicità dell’acqua. Quella che ti coglie quando ancora in giro in bicicletta, all’improvviso: due note. A volte neppure il tempo di rendertene conto e ci sei già in mezzo, avvolto dalla sua sinfonia. Allora lasci i pedali, lanci in avanti le gambe,  sfrutti la spinta e… a questo punto stai già canticchiando. Spesso qualcosa di assolutamente inventato, un motivetto che non sapevi neppure di avere per la testa ma perfetto in questo momento in cui l’acqua rimbalza sul terreno, libera dalle tensioni, le ruote della bicicletta si immergono nelle prime pozzanghere sollevando piccole coreografie di schizzi, come giochi d’acqua. Tu stai sorridendo, anzi ridi felice mentre un rivolo dalle gambe si insinua nelle scarpe, inzuppandole. Non c’è tempo per fermarsi, slacciare le fibbie delle pesanti borse tuffarcisi dentro e riemergere con la mantella fieramente in pugno. E poi, chi lo desidererebbe veramente? Sarebbe come porre un filtro, una sordina, tra te e quella pioggia, tra te e la felicità. Tra te e la magia della pioggia estiva, allegra, rinfrescante, dal rimbalzo gioioso, dal sonoro fragoroso!

Ecco che allora, un po’ canticchiando l’acqua e un po’ fischiettandola, fili via…

Plin, plin, plin! Ciaf! Ssshhh…Squash! Bum!

Ah, i temporali estivi! È luogo comune averli in antipatia, pensare a quanto noiosi siano, a come si mettano in mezzo tra noi e l’estate, alla possibilità di una giornata al mare, di uscire a giocare, di vedere gli amici in assoluta libertà di tempo e modo, insomma al nostro diritto di godere appieno di ciò che abbiamo atteso per tutto l’anno e che pensiamo anche un po’ di meritare: una splendida estate! E se al contrario fossero invece il modo per vivere qualcosa di veramente straordinario, qualcosa a cui non avevamo pensato – anche il bel tempo, sempre così uguale a sé stesso! – un’avventura incredibile. Non avete mai pensato che questa giornata nera e sottosopra potrebbe essere addirittura Una splendida giornata? Una giornata scalpitante, da non tenersi, ondeggiare, danzare, fremere e allora uscire e saltare, cantare – pling pling pling, tum tutu tum (come di pioggia su un tetto di lamiera) ting ting ting, scrosc! scrosc! scrosc!- e ancora strillare… o fischiettare… comunque gridare festanti! Perfetta per una sfilata…

Richard Jackson, Suzy Lee, Una splendida giornata, Terre di mezzo Editore, 2017        

Sì per una sfilata, ho detto bene! Perché chissà come si diverte la pioggia guardandoci dall’alto, passare velocemente, sfoggiare i nostri ombrelli colorati! Lei che, come un compagno dispettoso, bagnandoci con un getto d’acqua nel cortile durante la ricreazione, si aspetta poi di essere rincorso.

Silvia Geroldi, Serena Viola, Haiku poesie per quattro stagioni, più una, Lapis 2017

Silvia Geroldi, Serena Viola, Haiku poesie per quattro stagioni, più una, Lapis 2017

Il temporale!
Ondeggia la lavanda
e noi scappiamo. (Haiku poesie per quattro stagioni, più una)

Tic
Tic tic tic
Tic Plof Plic Tin Tin
(Come il suono di un piccolo poema piovoso)

E invece no. Non si scappa. Al buio di quelle nubi minacciose, alla celia di quel cielo estivo che per indispettirci si fa sempre più cupo, spaventevolmente rombante, allo scoppio di quel riso poco cristallino ma profondo e sonoro tanto da farci portare le mani chiuse a conchiglia a coprire le orecchie e strizzare forte gli occhi, guizza veloce un suono, una nota, la terza, un mi. La nota gialla, quella che per sinestesia è più spesso associata al colore del sole, simbolo della gioia antidoto al malumore, a quel continuo brontolare di quel dispettoso temporale estivo! Così un ombrello giallo su quella nota cristallina scivola per le strade, la pioggia lo guarda dall’alto, una melodia di piccoli suoni, come risate di bimbi, l’incontro con altri colori, altri ombrelli che timore della pioggia certo non hanno! Che la sfilata abbia inizio!

Jae Soo Liu, Dong Il Sheen, Yellow Umbrella, Borim Press, Korea, 2001

Il blu chiaro sull’uscio, appena fuori casa. Il rosso dal vicolo laterale. Il verde raggiunto sul ponticello che attraversa il fiume vicino al parco giochi. Là il fucsia. Pois che colorano le strade rese brillanti dalla pioggia, forme geometriche oscillanti che come in una composizione decorativa si accostano ai cerchi nell’acqua disegnati dalle gocce, al pavé posato a disegno concentrico che accoglie una fontana rotonda nel suo centro. Do-Re-Mi le uniche note che compongono la melodia scritta per tutti quei piccoli parapioggia da Dong Il Sheen e raccolta in un CD contenuto nell’albo.

Chi sarà il regista di questo caracollare per le strade della città di ombrelli colorati sotto la pioggia a noi stabilirne il sorriso, il colore dei capelli, immaginarne gli occhi vispi e sorridenti. Piccole mani aggrappate al manico per portare ancora più in alto il proprio ombrello, altre per farlo ondeggiare tenendolo in equilibrio sul palmo della mano, qualcuno le muoverà veloci per farlo girare come una vorticosa girandola spruzzando acqua tutt’attorno, gocce tra le gocce. Altre mani tenteranno birichine di aiutarlo tenendolo in equilibrio tra naso e mento. Jae Soo Liu autore di Yellow umbrella ci dona gli occhi della pioggia. Sei pioggia tu che guardi dall’alto quegli ombrelli veloci passare in un albo senza testo, ma con colonna sonora, che gioca tutta la scena in prospettiva aerea. Le mani conoscono tante posizioni, alcune fanno ridere, ma chi sarà il tecnico di quelle manine solo tu potrai immaginarlo con la tua carica di energia, lo scoppio di colore, la tua forza nel combattere il malumore di una giornata che ha disilluso le aspettative!

Jae Soo Liu, Dong Il Sheen, Yellow Umbrella, Borim Press, Korea, 2001

Jae Soo Liu, Dong Il Sheen, Yellow Umbrella, Borim Press, Korea, 2001

Ploc Ploc Ploc Ploc
PLOC PLOC
clclclclclclclclclclclcl
SSSSSSSSSSSSSSSS
Ploc
Ploc (come di pioggia che prima fa piano poi più forte sino a molto più forte per poi ricominciare a gocciolare)
Piove ancora, sì.

Lena Anderson, TempeStina, LupoGuido

Piove in una sera buia, orribile. Il temporale è terribile, la pioggia sferza la faccia ogni rumore è coperto dal fragore del mare e dal fischio del vento. Lo avevano annunciato alla radio, durante il bollettino del mare. Sarebbe scoppiato un temporale. Forse una tempesta. Lì sull’isola del nonno quella dove da sempre passa le vacanze estive! andare a vederla da vicino, sugli scogli, l’avventura della sua splendida estate. E lei è vento di tempesta, lo dice sempre il nonno quando la vede arrivare con quel passo deciso, assorta nelle sue ricerche di esperta cerca-cose! È TempeStina curiosa della terra come del mare così come del temporale. Sarà biondo lino come i suoi capelli la tempesta? È giallo il colore della pioggia. Un colore propiziatorio che chiama il sole a gran voce, che, come il sole, avvolge e riscalda emanando allegria. È il giallo cerata gialla che pone al sicuro se fuori c’è l’uragano, che riparando protegge come un abbraccio che la tempesta è più bella sé a vederla si è in due.

Daniel Miyares, Float, Simon and Schuster

È giallo cerata gialla il colore della pioggia quando diluvia d’estate e le gocce si sommano in una cortina impenetrabile.

In pozze che sembrano laghi, fiumi che corrono gioiosi lungo i marciapiedi rovinando la tua giornata sino a che, forse un’idea! Piega e ripiega nella carta di giornale un’origami, una barchetta con la quale nella pozzanghera giocare immaginando onde alte come un balzo accompagnato da una vigorosa spinta in avanti, fragorose come una ricaduta a piè pari nella pozza che si increspa, schiuma… c’è tempesta là fuori, in mare aperto. Unica certezza è che dopo un putiferio tale gli elementi si placano, il vento smette di soffiare e l’acqua riprende a scorrere serena, veloce. Forse un po’ troppo veloce, lei è la tua barchetta. E allora correre a perdifiato, attraversare la strada, il ponticello e poi giù sino al fiume e riportarla a riva, stanca, fradicia e…distrutta. Ora piove e basta. L’avventura è naufragata a contatto con la realtà di un origami di carta.

Solo casa e l’abbraccio di papà, quel dolce far nulla potrebbero…

Daniel Miyares, Float, Simon and Schuster

Sciuasch sciuasch (come salti nelle pozzanghere)
Tlin tlin tlin (contro il vetro)
Schschschschsch (come il rumore di uno scroscio)
Teng tichiding teng teng… (inconfondibilmente goccioloni)

Akiko Miyakoshi, The Storm, Kids Can Press

Cambiare barca, una necessità. Una nave, ecco cosa ci vorrebbe! Un vascello veloce come un motoscafo, al posto delle vele grosse eliche per sfruttare i venti più potenti e spingere l’uragano lontano da qui. La pioggia picchia forte sul tetto, bussa sulle imposte, il vento geme. Non si vede più nulla solo pioggia e quel nero. Il rumore.

Forse salire, issarsi sino in cima sino alla coffa dell’albero maestro. Ma solo nubi, dense, nere, e vento e pioggia… e pensare che si doveva andare al mare domani, ma sarà questa una splendida estate?

Akiko Miyakoshi, The Storm, Kids Can Press

 

È mattina, il sole brilla. Se sia stato solo un sogno o no ora, poco importa sopra le nubi splende sempre un meraviglioso sole giallo sole, come oggi qui, in questa giornata perfetta per andare al mare in una splendida estate!

Silvia Geroldi, Serena Viola, Haiku poesie per quattro stagioni, più una, Lapis 2017

Tra mille ombrelli
Soltanto noi bambini
guardiamo il cielo (Haiku poesie per quattro stagioni, più una)

E… cicchicicchi cicchicicchi… (come di due stivaletti gialli che se ne vanno via).

Bibliografia
Beatrice Alemagna, La gigantesca piccola cosa, Donzelli editore
Akiko Miyakoshi, The Storm, Kids Can Press
Daniel Miyares, Float, Simon and Schuster
Lena Anderson, TempeStina, LupoGuido
Jae Soo Liu, Dong Il Sheen, Yellow Umbrella, Borim Press, Korea
Silvia Geroldi, Serena Viola, Haiku poesie per quattro stagioni, più una, Lapis
Richard Jackson, Suzy Lee, Una splendida giornata, Terre di mezzo Editore

sull'autore

Marina Petruzio

Studiosa di letteratura per l’infanzia e vestiti carini, scrive di "Moda, tutta un’altra storia", "Arte & Infanzia" e "Letteratura & illustrazione" sul sito marinapetruzio.it. Co fondatrice di Effimere: atelier in movimento che promuove l’illustrazione e la sua messa in mostra in luoghi desueti della città.

1 Comment

  • quante belle cose Marina mi hai evocato!
    quanti temporali estivi al mare a correre via dalla spiaggia e invece voler restare per entrare in acqua e fare il bagno sotto la pioggia….
    o rincorrersi in bicicletta schizzadosi il fango delle pozzanghere per aver la scusa di bagnarci e pulirci i piedi nei fragori del mare!!
    annalisa

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