Didier Cornille è pedagogo e designer. Si occupa di oggetti e di architetture comprensibili. Comprensibili ai bambini, dice, che sono coloro che più le abitano.
MINI MAXI Le livre des contraires è un piccolo libro, edito in Francia da Helium, sui contrari. Come ce ne sono tanti per le piccole persone, verrebbe da dire, ma questo piccolo libro ha note, piccole cose che lo rendono particolare.
È costituito di cartone, carta di una bella grammatura e di alcuni foglietti. È rosso. Rossa la cover e la costa, così l’effetto del margine sulla pagina bianca, quasi un’ombra di cornice, diventa elemento della pagina stessa sottolineando un contrasto sempre presente. Una cover in cartone, solido, per piccole mani e molti assaggi, non plastificato, opaco e rosso. Ma non è un albo per piccolissimi, il tratto da designer lo rende usufruibile anche a chi a scuola sta affrontando sequenze e ordini. Giallo cadmio e oltremare i risguardi. Scritte nere su pagina bianco ottico opaco continuano a rimarcare quel più e meno, maxi e mini, che i contrasti cromatici amplificano.
Un disegno per forme semplici, pure, un concetto visibile da subito.
E poi quei tre foglietti, ripiegati.
Chiunque disegni – illustratori, architetti, designer, grafici – appunta idee, forme e colori in piccoli cahier, te lo insegnano a scuola. Col tempo questi taccuini di idee poste sulle pagine come trattenute da spilli invisibili si riempiono di piccoli tesori, i foglietti. Pezzi di carta di varia origine, frammenti di tovaglioli, di tovagliette di carta da cartoccio, biglietti obliterati dei mezzi pubblici, scontrini.
A volte le idee hanno bisogno di allargarsi, allungarsi occupare lo spazio intorno.
Allora ecco che qualche piegatura e poi ripiegatura renderà quell’embrione di oggetto un’idea tridimensionale.
Ma chi, per istinto, con un foglietto capitato per le mani non sente il bisogno di piegarlo e ripiegarlo, di dargli una forma semplice, un origami a barchetta con quattro pieghe e due ripieghi!
Così se ho necessità di un ambiente lungo ripiegherò il foglietto in due e poi in quattro e andrò a moltiplicare il mio spazio. Piccolo a foglietto chiuso. Grande a foglietto spiegato. Tutt’altro che banale.
Così un’auto berlina, petite
può trasformarsi in una limousine a 12 posti
o in una limousine a 22 posti, grande. Dipende da come dispieghi il foglietto.
Qualche pagina dopo un altro foglietto racconta di una casa, maison.
Il foglietto, un rettangolo lungo e stretto con appuntato il disegno di una casa, dall’architettura antica ma così comprensibile, è ripiegato in 5 parti, e chiuso racconta che la maison è una casa a due piani dal tetto a disegni come un foglio a quadretti, rosso.
Se si volesse prendere per il tetto la casa e tirare un po’ con delicatezza la maison acquisterebbe subito qualche piano e un po’ di inquilini, si vedrebbe moltiplicato lo spazio e stiracchiandola ancora un po’ la vedremmo trasformarsi in un palazzo, immeuble, a 8 piani!
Sino a che, cilindro e bacchetta, nel terzo foglietto piegato e ripiegato 4 volte, un prestigiatore dispettoso in un clic e un clamoroso bang butta all’aria tutto, tutte le idee… piccole così come grandi, in tinta unita o a righe, alte o basse, vuote e piene, tonde e quadre, vecchie come nuove.
A sottolineare che tutto è il contrario di tutto e che questo quasi chaier scoppiava di idee!